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Cartella Clinica Psicqualcosa - ognuno ha la quarantena sua

Anno 2020

I collage presenti sono una parte di un lavoro più ampio che comprende anche una parte testuale, qui riportata parzialmente.
Per quaranta giorni - dal 10 marzo 2020 al 20 Aprile 2020 - ho realizzato il collage della giornata composto da: polaroid e/o stampa di una fotografia digitale, disegno a mano e ritagli di diverse tipologie di illustrazioni i cui autori sono tutti elencati nel prodotto finale. Ogni lunedì era dedicato alla trascrizione della parte testuale: la Relazione Settimanale Psicoqualcosa.
In tutto sono 37 collage più 8 relazioni.





Alcune Parti testuali

Arkham Asylum for the Quarantena In-sane
Doc. DiStèfan
10 Marzo 2020

Il 10 marzo 2020 la paziente Iara è ufficialmente entrata in quarantena presso la propria dimora.
È piuttosto insofferente, si mangia le unghie, osserva a lungo punti non definiti e si stropiccia continuamente la faccia.
Sappiamo che le due notti precedenti il sonno è stato discontinuo a causa della mini serie firmata Netflix: BleahMirror, la cui storia racconta la spericolata fuga del giovane Decreto.
La donna ha poi compilato i moduli di ricovero in modo confuso e sconclusionato, infine è passata a fissarmi inclinando la testa di lato, come i cani che non capiscono.

Durante l’incontro conoscitivo le ho presentato i punti salienti della terapia, gli obiettivi e i compiti che dovrà svolgere di settimana in settimana, chiudendo con un fiducioso, andrà tutto bene e una bollente tazza di tisana al finocchio.
Prendo nota che la paziente Iara, inizialmente mostratasi bendisposta, ha improvvisamente afferrato i miei preziosi occhiali da vista per poi inzupparli vigorosamente nella suddetta tazza.
Il mio timore è che la paziente assegnatami sia affetta da disturbi di Personalità Schizzocchio.
Soprattutto, che mi sia stata data una grossa fregatura. (Non si tratta affatto di Stress Pre Quarantine!)
Prendo nota di aver inviato immediatamente un fax di dissenso ai miei superiori la cui risposta è stata:

Ha ragione e ci dispiace, ma dovrà attaccarsi al tram.
P.S. Si raccomanda di lavarsi le mani per 30 secondi!

Doc. DiStèfan

Arkham Asylum for the Quarantena In-sane
Doc. DiStèfan
16 Marzo 2020

Relazione Psicoqualcosa
Prima Settimana con la paziente Iara

Nel pomeriggio del 10 Marzo, (data del ricovero) io e la paziente Iara abbiamo avuto il nostro primo colloquio ufficiale.
L’aspetto della donna è rimasto invariato: occhiaie marcate, volto cereo e l’infausto difetto di mangiarsi le unghie. Come se non bastasse, la paziente è una fumatrice accanita! Con dovizia di particolari le ho esposto la grande opportunità di porre fine all’orribile abitudine, qui e ora.
La paziente ha risposto molto bene al suggerimento, convenendo con me quanto sia pessimo il vizio del fumo e, infervorata dalle validità delle tesi, si è accesa una sigaretta.
Ho quindi preferito sorvolare sulla questione-fumo proseguendo con le domande di routine riguardo la sua prima settimana trascorsa in asylum.
Riporto gli appunti sconclusionati, (non per colpa mia!), su quanto lei dichiarato:

la paziente Iara afferma di aver conversato in solenne silenzio col suo amico immaginario ma non immaginato, cui nome riferisce essere H.L. Pare che questo “amico” le abbia chiesto di raccontargli la parte di una canzone in cui compaiono pesci rossi svolazzanti sopra la di lei testa. Per contentare “l’amico” la paziente è andata a prendere un certo attrezzo, un-occhio-sputa-storie e ha passato l’intero pomeriggio a convincere i pesci nel prestarsi agli sputacchi.

Ho immediatamente obiettato riguardo lo sputare in giro data l’attuale emergenza e la paziente è tornata a inclinare la testa di lato, come i cani che non capiscono…

Nella giornata dell’11 Marzo la donna dichiara di aver trascorso gran parte del suo tempo a osservare un cavallo. Sconcertato da tale affermazione, ho immediatamente sottolineato che non può e non deve allontanarsi dalla sua abitazione per futili motivi! Tuttavia, la paziente ha spiegato che il suddetto cavallo si trovava all’interno del salone di casa sua, intento a cercare il boschetto spiritoso.
Convinto che la paziente volesse scherzare ho tentato di contribuire al momento ilare chiedendo:
«Cioè, un bosco divertente?»
Ella invece parlava seriamente, si è fatta scura in faccia e infine ha farfugliato la parolaccia che comincia per c.
Dopo una lunga pausa, costretto a chiederle scusa, ho appreso che il boschetto spiritoso è sì un luogo dai molti pregi ma che disconosce completamente il senso dell’umorismo.
Non contenta, mi ha ammonito dal fare battute, poiché il suddetto bosco è anche popolato da spiritelli inquieti e alquanto permalosi.
Esasperato le ho chiesto che fine avesse fatto il cavallo nel salone, la paziente ha fatto spallucce dichiarando di non saperlo.

Nella giornata del 12 Marzo la paziente ha, parole sue, ascoltato le storie preferite della sua gatta ottuagenaria. La figura del felino mi è parsa un buon appiglio per riportare la paziente verso contenuti più realistici e ne ho domandato il nome, aspettandomi qualcosa di eccezionale.
Gatta. La gatta si chiama Gatta.
Questo dato mi ha reso la forza necessaria per veicolare il discorso sulle normali abitudini dell’animale, la paziente ha risposto testualmente, Mangia. Dorme. Caga. Quando non schiaffeggia il cane e, solo quando ne ha voglia, mi racconta le sue storie preferite.
Prendo nota della presenza di un altro comunissimo animale, un cane.
Ne ho domandato il nome.

Cana. Il cane si chiama Cana.

Nella giornata del 13 Marzo, la donna sostiene di aver fatto il solletico alle margherite fantasmiche in compagnia di alcuni altri amici.
Ho tentato di approfondire chi vi fosse in realtà dietro la metafora delle margherite definite fantasma, ma la donna rivolgendo gli occhi al cielo ha affermato che se non conosco le margherite fantasmiche, non possiamo interloquire mai più.
Prendo nota di essere stato tentato. Ho poi concluso che fosse necessario ammettere di averle viste una volta, a casa di mia nonna. Poiché la paziente ha iniziato a porgermi domande personali riguardo a mia nonna, ho dovuto sottolineare ancora una volta quello che si rileva un atteggiamento sconsiderato: «Sono vietati gli assembramenti, Lei non guarda mai la TV?»
Prendo nota che la paziente si è presa la testa tra le mani e, anche io.

Nella giornata del 14 Marzo la paziente dichiara di aver incontrato il suo amico immaginario ecc ecc H.L. e di essersi recati in visita presso la dimora di un certo Signor Fauno.
Seccato, ho domandato dove abitasse questa persona e la donna stizzita ha risposto che: a) il Fauno è una creatura, b) la dimora è un labirinto, non visitabile se non su invito e c) di farmi la “parolaccia con la c.” miei.
Prendo nota che la donna è un’impunita.

Nella giornata del 15 Marzo, la paziente racconta di aver passato molto tempo in nessun luogo col proprio cane, Cana.
Prendo nota che il mio sollievo è stato di breve durata poiché, subito dopo, la donna ha aggiunto che Nessun Luogo è un posto specifico, abitato dai lontani cugini della suddetta Cana.
Abbiamo concluso questo primo incontro inclinando la testa entrambi, come i cani che non capiscono.

Doc. DiStèfan

Arkham Asylum for the Quarantena In-sane
Doc. DiStèfan
06 Aprile 2020

Relazione Psicoqualcosa
Quarta Settimana con la paziente Iara

Ho iniziato questa quarta settimana con rinnovato ottimismo e vigore! Non potevo certo gettare alle ortiche la mia illustre carriera, quindi il piano doveva essere: seguire la paziente Iara durante tutte le sue attività giornaliere e aggiornare i miei appunti con estremo rigore.
Ebbene, nella giornata del 31 Marzo la paziente Iara, neanche mi avesse letto nel pensiero, mi ha lasciato un messaggio in segreteria in cui dichiarava che era ufficialmente insonne e pertanto, o avremmo spostato il colloquio in nottata, o niente. Probabilmente sperava in una rinuncia da parte mia e invece io ho accettato!
Prendo nota di aver ordinato su Amazon dieci chili di caffè.

A notte inoltrata la paziente mi ha parlato del luogo dove va quando scambia il giorno con la notte e io le ho subito fatto presente che senza di me, sarebbe stato un categorico NO.
La donna, con mia somma sorpresa, non si è scomposta di una virgola, anzi! Mi ha reso partecipe di alcune delle informazioni principali sul posto che avremmo visitato.
Si chiama “Lasciate ogni riposo o voi che entrate” e per arrivarci bisogna chiamare lo psicopompo.
«Ah! Ah! Certo e mi lasci indovinare, per caso si chiama Caronte?»
Doc, ma cosa dice? Caronte sta da un’altra parte! Qui c’è Polifemaroid. Ce l’ha una polaroid per pagare il pedaggio?
«Veramente no…»
Prendo nota che la paziente Iara si è massaggiata a lungo le tempie e ha concluso dicendo: Certo Doc che qua devo sempre risolvere tutto io!

Nella nottata del 1 Aprile io e la paziente Iara abbiamo fatto visita a una coppia di suoi amici.
Il rapporto sentimentale tra i due mi è stato descritto come fortemente problematico: pare abbiano il vizio di lasciarsi, di dimenticarsi e di tornare insieme. In loop.
Mi è sembrato doveroso specificare alla paziente Iara che io non mi occupo di terapia di coppia.
Non si preoccupi Doc, non è mica questo il problema! La difficoltà attuale è la quarantena: da che è iniziata non possono più stare insieme, lasciarsi, dimenticarsi, tornare insieme, ecc. La routine Doc, gli manca la routine. Hanno tentato di ricrearla su Facebook, ma a un certo punto Mark Zuckerberg gli ha bloccato gli account.
«Ah.»
Il nostro compito sarà semplice: dobbiamo far finta di essere quelli di “Lacuna Inc.”, lei vuole fare Frodo o il tizio con gli occhiali?

Nella nottata del 2 Aprile la paziente mi ha comunicato che saremmo andati al Club degli Insonni presso una certa Black Lodge. Sarà un incontro informale tra amici, ognuno porterà qualcosa da bere e da mangiare, dopo di che mi ha consegnato un taccuino e una penna.
«Dobbiamo fare la lista della spesa?»
Deve prendere appunti Doc, mica la posso portare impreparato.
«Guardi che conosco perfettamente le buone maniere. Potrei preparare la mia famosissima tisana al finocchio per tutti!»
Doc, faccia silenzio e prenda nota. Cominciamo dal personaggio che sicuramente le piacerà di più: Il Dottor Lecter. Scriva.
«Ottimo! Un Medico! E di cosa si occupa?»
È un suo collega Doc, noto anche per essere un eccellente cuoco. Probabilmente, l’unico che apprezzerebbe la sua dannata tisana al finocchio ma, lo scriva maiuscolo, RIFIUTARE CON ESTREMA CORTESIA IL SUO BRASATO DI CARNE. E aggiunga: NON FARSI COINVOLGERE IN DISCORSI CULINARI. Gli dica che è vegetariano.
«Ma non è vero!»
Doc, quando c’è Lecter in giro ci fingiamo tutti vegetariani. Scriva e taccia. Poi, ovviamente ci sarà il Presidente Dylan Dog. L’unico vero vegetariano del gruppo. Dog è una bravissima persona, un tipo informale, gentile, un pochino tormentato, ma decisamente sexy…
«Paziente Iara! Non ne voglio sapere delle sue tresche… Quindi aggiungo il Signor Dog, ma Dog è il nome d’arte?»
No Doc, è il cognome. Ma non lo chiami Signor Dog per piacere, lo chiami Presidente Dog.
«E di cosa si occupa questo Presidente Dog?»
Di incubi, nel tempo libero invece si occupa di investigare sui più assurdi misteri degli universi. Pensi che una volta è stato invitato come opinionista da Adam Kadmon! Ad ogni modo, quando ci riuniamo è lui il Presidente del club. Bene, poi non mancheranno i fratelli Freaks! Sono persone squisite Doc, di buon cuore ma: misuri attentamente ogni parola che rivolgerà loro. Sono IPERSENSIBILI. Scriva IPERSENSIBILI in maiuscolo. Tenga a mente che saranno loro a giudicarla.
«Giudicarmi?»
Certo! Se potrà essere accettato come uno di noi, no? Ah, l’avviso, se dovesse anche solo velatamente offenderli, dovrà vedersela con Joker ed Eric Draven e mi creda, non è il caso. Per la cronaca, è con Joker che ho la tresca. Quindi Doc, per piacere… non mi faccia fare brutte figure.
«Santi Numi paziente Iara… Beh, a questo punto mi dica, cosa devo sapere riguardo questo Signor Joker?»
Doc, cosa le devo dire… Lui è l’anima della festa! Ogni tanto è eccessivamente teatrale e mal tollera le persone serie. Effettivamente lei Doc, è a rischio, perciò scriva: ridere a tutte le battute, anche a quelle brutte. Eviti di fare psicologia spiccia sul padre e soprattutto, eviti come il coronavirus di chiedergli come si è fatto le cicatrici sulla faccia.
Se dovesse prendere lui l’iniziativa, gli dica che deve fare pipì e corra in bagno. In quello delle signore è meglio. Ha scritto?
«Ah…»
Invece Eric è un eccellente musicista rock, amante della letteratura e della poesia ma glie lo dico: non apprezza che si conversi col corvo che sta sempre con lui. Capito? Il suo corvo da giovane ha partecipato al cast del film “Uccelli” di Hitchcock, ma non ne vuole parlare Mai Più.
«E perché mai dovrei conversare con un corvo?»
Non lo so Doc, alla fine succede sempre e Draven si incazza tutte le volte. Poi, ci saranno le gemelline Grady, due ragazzine assolutamente graziose, da tirargli le guance, ma attenzione: se dovessero chiederle di giocare col triciclo o al gioco della luccicanza, si congedi con la scusa della pipì. ‘Sta volta, bagno degli uomini.
«Ma tutta questa pipì secondo lei come la produrrò, eh?»
Beva litri delle sue dannate tisane e non mi interrompa che perdo il filo, poi chi c’è? Sì, il buon Rustin Chole, il mio amico di sigaretta. Noi tutti lo chiamiamo l’Esattore e…
«Fa l’esattore?»
No Doc, è detective, un vero detective! Rust è un nichilista convinto, il più delle volte se ne sta assorto nei suoi pensieri, quindi non gli faccia domande che ci ha sempre Carcosa in mente…
Mi faccia un po’ vedere come ha scritto. Ecco lo sapevo! Carcosa, Doc! CARCOSA. Non è mica una licenza poetica in romanaccio, corregga.
Bene Doc, poi incontrerà Igor, ma scriva tra parentesi Aigor, perché è così che si pronuncia, lui ci tiene. Prenda nota: ha un lieve strabismo di Venere, per questa ragione all’inizio può risultare difficile capire quando si rivolge a te o qualcun altro. Lei nel dubbio…
«Dovrò andare in bagno…»
Ma no Doc, nel dubbio chieda. Perfetto, mancano solo gli ultimi due membri del gruppo: Winslow Leach ed Erik detto anche l’Angelo della Musica. Di questi due deve sapere che sono dei tifosi a livello estremo, tipo gli Hooligans di noi altri…
«Ah, sono appassionati di calcio? Anche io sa…»
No Doc, musical. Winslow tifa per “Phantom of the Paradise”, mentre Erik per “Le Fantôme de l’Opéra”, non si faccia mettere in mezzo. Ci hanno fatto vedere i rispettivi spettacoli 231 volte, non se ne può più. Nel caso le chiedessero di…
«Pipì?»
Esatto, mi dia il cinque!

Nella giornata del 3 Aprile la paziente Iara si è presentata in compagnia di Cana e Gatta, dichiarando che avremmo tutti partecipato all’inizio della partita a scacchi più cruenta della storia! Seconda solo a quella del Settimo Sigillo.
Prendo nota che ho deciso di scrivere il mio testamento olografo.
Guardi Doc, la questione è questa: Freddy Krueger e IT si sono ritrovati ad affrontare la quarantena insieme e di recente hanno brutalmente litigato. Freddy per dispetto ha bucato tutti i palloncini di IT e IT ha rotto il barbecue di Freddy. Si sono rivolti entrambi al sindacato dei mostri, ma quelli sono impegnati a gestire Jack Skellington che, impazzito dalla noia, si è messo in testa che tutti i bambini che vede col cappuccio in testa siano in realtà Babbo Natale in incognita.
Alla fine è intromesso quel buon uovo di Humpty Dumpty, membro onorario del Fight Club di scacchi e ha proposto ai due di risolvere la diatriba con una partita.
Poiché nessuno di loro due sa giocare a scacchi, si spera che la questione possa andare avanti per tutta la quarantena.
«Ah. Cana e Gatta cosa centrano in tutto questo?»
Niente. Gatta vuole mangiarsi Humpty Dumpty e Cana spera di incontrare Skellington…

Nella giornata del 4 Aprile la paziente Iara mi ha dato buca.
Pare sia il compleanno di H.L, il famoso amico immaginario ecc ecc ed è impegnata a cercare tutte le cose che lei conosce di lui per regalargliele.
Mi sembrava un’ottima occasione per incontrarlo e avevo pensato anche di donargli una copia di Storia delle tisane, quello sì che è un regalo!
Invece la paziente Iara mi ha abbandonato con Cana, Gatta e una lista di cose da fare: pulire la lettiera, farle mangiare, portare fuori la cana, raccogliere la cacca di Cana, (quest’ultima faccenda sottolineata ben tre volte!), giocare con loro e infine, farle dormire.
Prendo nota che potrei essermi incrinato una costola, poiché Cana (che pesa venticinque chili) appena mi ha visto si è lanciata a volo d’angelo.

Nella giornata del 5 Aprile la paziente Iara mi ha invitato a bere una tisana al bar dell’Overlook Hotel per farsi perdonare della buca di ieri. In un primo momento ho provato grande commozione dato che la donna ha sempre disprezzato la mia passione per le tisane.
Prendo nota del fatto che, non appena messo piede all’interno del bar, la commozione si è tramutata in disperazione.
Doc, stia tranquillo. All’interno del bar è severamente vietato bere o mangiare esseri umani. Qui ci si radunando dopo! Come lei ben sa, alcune tisane favoriscono la digestione e proteggono da eventuali infiammazioni gastriche.
Ma a parte questo, non è contento?

Doc. DiStèfan
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